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#neindefacose - Serie Tv – Recensione “Modern love” – Stagione 1

Ho finalmente ceduto all’insistenza dell’iconcina con la scritta “Modern Love” che continuava ad apparire sul televisore tra le prime proposte di visione delle serie tv a pagamento... così ho cliccato play per guardare.

“Modern Love” è una produzione originale di Amazon Prime Video ed è una serie tv antologica ideata da John Carney. Gli otto episodi della prima stagione sono indipendenti gli uni dagli altri e ci teletrasportano tutti direttamente nella Grande Mela, New York City, sia per l’ambientazione che per l’ispirazione delle storie. Ogni puntata è uno sguardo privilegiato su pezzi di vita altrui intimi e insieme universali. Ogni racconto prende forma dall’omonima rubrica settimanale del New York Times, diventata prima un podcast, poi un libro e ora una serie tv.

Sebbene il protagonista indiscusso sia sempre l’amore, la narrazione non è sempre uguale a sé stessa e probabilmente non necessariamente si ferma con la fine dell’episodio.
Quante forme ha l’amore? Ecco, “Modern Love” prova a rispondere a questo interrogativo con la quotidianità vera, seppur un po’ romanzata, racchiusa in trenta minuti di storia. Ognuna di queste storie nasconde una o più chiavi di lettura da riconoscere o da scoprire.

Il punto di vista diventa quello di un’amicizia profonda, di un feeling inaspettato, di un amore giovane e viscerale, di un amore mai compiuto, dell’amore per sé stessi (limiti compresi), di un amore in crisi, di un amore platonico, di un’intimità precoce, dell’amore filiale, dell’amore di una famiglia non convenzionale, di un amore maturo ma intenso.

Tutto scorre sul filo tra una categoria e l’altra che si fondono, si confondono, si rincorrono, si delimitano, si interrogano, si sbiadiscono, si colorano, si sorridono, si allontanano. Per quanto non sia sempre tutto rose e fiori, i toni sono anche leggeri. Il linguaggio usato è alla portata di tutti: racconta con disarmante semplicità la complessità dell’amore.

Naturalmente alcune puntate sono più coinvolgenti di altre e credo che molto dipenda anche dallo stato d’animo e dalla sensibilità di chi guarda. L’amore per sé stessa che attraversa Lexi, interpretata da Anne Hathaway; l’amore quasi inquietante di Maddy, vittima e carnefice, verso un padre perduto; il primo amore di Julie, che ha il volto di Andy Garcìa, mai vissuto eppure sempre presente, sono state le storie che più mi hanno appassionata, anche se in tutte ho ritrovato un motivo per soffermarsi a ripensare le emozioni.

Il modo migliore per guardare “Modern Love” è non giudicare nessuno degli amori raccontati. Ho provato a guardare sospendendo anche il giudizio più istintivo e così mi sono goduta tutti gli episodi al netto di aspettative e banalità. Ammetto che è stato un esercizio utile e probabilmente il senso delle quattro ore totali di questa prima stagione sta pure in questo.

L’ambientazione merita una particolare attenzione: una New York a tratti “alleniana” con i suoi bellissimi appartamenti tipicamente ben arredati, dove anche il disordine è un dettaglio gestito con accuratezza. Il cast è hollywoodiano e comprende un piccolo cameo di Ed Sheeran.
Bella la sigla iniziale, in perfetta armonia con il tema della serie tant’è che all’inizio di ogni puntata non ho mai cliccato su “salta intro”.

Quante forme ha l’amore, dunque? Infinite. Ognuna con un peso specifico meravigliosamente unico e denso.

Non mi sento di definire Modern Love una serie imperdibile, però rappresenta certamente un modo intelligente di fare la commedia romantica e può essere un modo piacevole di passare la serata. Guarderò anche la seconda stagione. Vi farò sapere.

Rosalba Carchia