
Quando vedo Paola Cortellesi o Valerio Mastandrea in tv è inevitabile che io mi fermi ad ascoltare e a guardare. Adoro la loro ironia, la loro stravagante e autentica capacità di interpretare ruoli e parole. Così, pochi giorni fa ho scoperto proprio da Valerio Mastandrea, mentre chiacchierava sul divano rosso di Serena Dandini alla trasmissione “Gli Stati Generali”, che a breve sarebbe uscito il film “Figli”, per la regia di Giuseppe Bonito. L'ho subito segnato sulla mia bella agendina 2020 e ho atteso, impaziente, il giorno X per andare a cinema.
Il film è tratto dall’ormai celebre monologo "I figli ti invecchiano", scritto per Valerio Mastandrea da Mattia Torre.
“Figli” sarebbe dovuto essere il terzo film di Mattia Torre, venuto a mancare da poco, vinto dalla malattia che proprio Valerio Mastandrea ha raccontato attraverso la fiction tv “La linea verticale”.
Sara (Paola Cortellesi) e suo marito Nicola (Valerio Mastandrea) hanno una dolcissima figlia di 6 anni che si chiama Anna, una casa, un lavoro, una tranquilla vita sociale.
Un bel giorno Sara scopre, inaspettatamente, di essere incinta. Dopo i primi attimi di panico, di disorientamento e di affannate rassicurazioni, irrompe la gioia del secondo figlio.
Il neonato Pietro, però, ben presto scoperchia il vaso di Pandora. Ogni tipo di equilibrio viene stravolto. Difetti, debolezze, difficoltà, contraddizioni, verità vengono man mano a galla e travolgono tutti, dalla coppia, alla sorellina Anna, ai nonni, agli amici.