neinde - opificio culturale

Riflessioni su un nome di Cultura

Ci sono persone, personaggi, maestri, donne e uomini che si mettono là, nell'angolino più sereno della tua mente e ti fanno credere che renderanno il mondo un posto migliore per sempre.
Invece, a un certo punto, se ne vanno e ci rimani proprio male.
Così è stato per Tullio De Mauro, appena qualche giorno dopo l'inizio di un nuovo anno.
Lascio a un semplice click la cronistoria di tutto ciò che ha fatto o l'elenco delle sue frasi celebri e vado a pensare “altro”. 
 
Tullio De Mauro è un nome che si fa ricordare perché va oltre la linguistica, la politica, la televisione e tutto il resto. Questo nome è Cultura. 
La Cultura, da non confondersi con l'erudizione, non urla bensì parla, racconta, pondera. Chi conosce non se ne fa un vanto. La Cultura è umiltà.
La Cultura dà valore alle parole, alla conoscenza, alla capacità e alla opportunità di sapere, di essere curiosi. La Cultura è inseguimento meticoloso della realtà, qualunque essa sia, comoda o scomoda. L'analfabetismo e l'ignoranza al contrario possono diventare un'arma per chi vuole mistificare la realtà, all'insegna dell'utile prima che del vero.

La Cultura non si arrabbia mai, è ironia. La Cultura non si attiene pedissequamente ma inventa, è genialità. La Cultura nell'inseguire la realtà si compenetra nell'altro, è umanità. La Cultura non si accontenta, ma stravolge, dissacra, è innovazione. La Cultura conosce il valore delle radici, è rispetto. La Cultura non abbozza, non si accontenta, è bellezza, grazia, pienezza. Quando conosciamo ci sentiamo coinvolti. Sentiamo di fare parte di un insieme, di essere capaci di vivere al meglio un mosaico di rapporti. La Cultura genera sorrisi, fiducia nel futuro, soddisfazione, è complessità plurale. La Cultura è comunità.
La Cultura coglie e diffonde il senso più nascosto delle cose. Perché se si coltiva l'interesse si riescono a comprendere tantissime sfumature della realtà.
La Cultura è voler comunicare, saper comunicare, imparare, trasmettere, partecipare. Infatti conoscere fa venire voglia di condividere ciò che si sa, di essere veicolo di una grande ricchezza. Come fai a tenerti la Cultura solo per te?
La Cultura ama leggere molto e scrivere bene, che è essenziale per nutrire le nostre idee.
La Cultura è ricerca, bellezza, uguaglianza, impegno, stravaganza, consapevolezza, passione, educazione, libertà, pensiero. Partecipa delicatamente alla costruzione della nostra essenza, senza infrastrutture e pregiudizi.
 
Tullio De Mauro se n'è andato nello stesso giorno in cui è nato Umberto Eco, che era anche Cultura.  Probabilmente questo contrasto vuole indicare una certa continuità, una bella e strana continuità.
Sono un poco preoccupata perché la Cultura dovrebbe sopravvivere alle persone e invece pare ormai in fin di vita.
Non vorrei sembrare una vecchia bacucca ma, per esempio, dover spiegare alle nuove generazioni che fare il tronista non è un lavoro né un'aspirazione né un privilegio, non depone bene.
Eppure voglio guardare al patrimonio che resta perché, ogni volta che attingiamo a questa enorme eredità, si rinnova la possibilità di Cultura.