neinde - opificio culturale

L'amore è la cosa più importante

L'ultimo giorno dell'anno ormai ci sta alitando sul collo. È tempo di fare il riassunto delle puntate precedenti. È il momento di prepararsi per il seguito della storia.
Quando ero bambina pensavo che se qualcosa finisce e ne inizia un'altra è sempre una cosa bella. C'è sempre da aspettarsi che qualcosa di buono accada. Certo a quei tempi, in questo periodo, dovevo solo pensare ai compiti delle vacanze, a guardare per ore le luci dell'albero, al presepe vivente da organizzare coi miei cugini o, in alternativa, alle prove di “Natale in casa Cupiello” per deliziare amici e parenti. Ogni volta pensavo che presto l'avrei beccata la befana mentre poggiava i regali ai piedi del mio letto. E poi speravo che venisse giù tanta neve, così potevo andare a scivolare con la busta di plastica nel parco di fronte casa.

Beh oggi se comincia a nevicare penso: “Ecco, ora col riscaldamento a palla sto inguaiata con la prossima bolletta”, “Nooo, dovevo fare la lavatrice! E mica posso stendere in casa, si fa l'umido!”, “Speriamo che è neve “fracita” (cioè che si scioglie ancora prima di finire a terra), se no si blocca tutto e tocca pure andare a fare scorte al supermercato a piedi”. E cose così insomma. Vabè, diciamo che fa parte dell'evoluzione della specie.
Mi consola il fatto che ancora sento forte quella sensazione fanciullesca per cui il bello, col nuovo anno, debba comunque venire. Perciò, oggi, il mio riassunto delle puntate precedenti va indietro nel tempo e trasforma il “mai una gioia” in “comunque una gioia”. Certamente è impossibile fare finta di niente, ignorare che questi siano tempi assai complicati. Sono tempi fatti di Social che allontanano invece di unire, di crisi infinite, di guerre, di terrore, di intolleranza. Sono tempi in cui noi ”né giovani e né vecchi” siamo alla ricerca perenne del nostro futuro, quello che ci aspettavamo in un posto sicuro e che invece non c'è. Ma io, dopo l'ineluttabile sguardo all'oroscopo, mi metto comunque a pensare che indietro lascio trecentosessantacinque giorni di fatica, consapevolezze, rinunce, sorrisi e sogni incominciati. In avanti vedo che i sogni continuano eccome. Va bene la smetto. Prima che mi si riempia il file di carie smetto di essere sdolcinata. Però ci sta, parlare dei sogni nel bilancio di fine anno ci sta. Ah la speranza, non dimentichiamo la speranza e i chili da perdere dopo le grandi mangiate natalizie!
 
Ieri sera in tv ho visto una vecchietta che, intervistata per strada, diceva: “È l'amore la cosa più importante, non i soldi! Allora, viene prima la salute poi l'amore e in ultimo i soldi. 'Mbè, l'amore si può fare anche senza soldi”.
 
Peace and love a tutti e buon anno nuovo!